Canali Minisiti ECM

Cassazione, nell'evento imprevisto responsabile è il medico curante

Medlex Redazione DottNet | 12/11/2017 20:17

Questo il principio di diritto espresso con la sentenza n. 26518/17

L'ospedale non ha responsabilità se il danno procurato al paziente non era prevedibile in relazione alla velocità con cui è stato effettuato l'intervento. E deve essere escluso che un ospedale pubblico possa essere chiamato a rispondere dell'errore commesso da un medico libero professionista, solo perché nella struttura sanitaria erano stati eseguiti vari accertamenti.

Questo il principio di diritto espresso dalla Cassazione con la sentenza n. 26518/17 (clicca qui per scaricare la sentenza integrale). La Corte si è trovata alle prese con una vicenda in cui - a seguito di parto - era venuto alla luce un bambino con una grave lesione al plesso brachiale destro. La richiesta del risarcimento e il riconoscimento del danno poggiava su una serie di considerazioni che i giudici di merito avevano seccamente respinto. Il tutto perché - si legge nella sentenza della Corte d'appello di Napoli - all'epoca dei fatti non esisteva un esame sicuro per prevedere con certezza la macrosomia del feto. Non vi era, poi, alcun dato clinico che consentisse ai sanitari di sapere se la donna avesse il diabete. E per concludere hanno puntualizzato i giudici di secondo grado la donna si era presentata in ospedale a travaglio già iniziato tanto che il parto era avvenuto solo 30 minuti dopo il ricovero.

pubblicità

I ricorrenti, tuttavia, non soddisfatti dell'esito della vicenda hanno proposto ricorso per Cassazione evidenziando come la struttura ospedaliera dovesse rispondere in quanto la donna in gravidanza si era recata proprio in quella struttura per effettuare gli accertamenti di routine su prescrizione del proprio ginecologo estraneo all'ospedale.

Le conclusioni

Quindi, in definitiva, la Cassazione ha accolto le sentenze di merito e ha rilevato come al più una responsabilità poteva essere fatta valere sul libero professionista per non aver consigliato in tempo alla donna di procedere a un parto cesareo e non a quello naturale. Condizione obiettivamente non definibile in ospedale a mezz'ora dalla nascita. Secondo i giudici “iI  massimo esigibile  dal medico o dalla struttura  specialistica chiamati ad  eseguire   un  esame   diagnostico,   oltre  il   dovere   di   eseguire quest'ultimo con diligenza, è  l'obbligo di informare ii paziente circa l'emergere  di sintomi dubbi od allarmanti:  ma  nel presente giudizio  il profilo di colpa consistito nell'eventuale violazione del diritto della gestante   all'informazione   non è   mai   stato    tempestivamente prospettato, come già ritenuto dalla Corte d'appello con statuizione passata in giudicato”.

Commenti

Rispondi

I Correlati

Chi guadagna di più sono i chimici con 92.700 euro/anno, seguiti dai medici, con uno stipendio medio annuo di 90.593 euro e dai veterinari a poco più di 90.440 euro/anno

L’obbligo di prova, quindi, per il soggetto danneggiato, si ferma all’individuazione del cosiddetto nesso di causalità fra i due eventi

Salutemia, le novità 2024 per gli iscritti

Previdenza | Redazione DottNet | 16/05/2024 11:09

Il contributo che si versa è fiscalmente detraibile dalle imposte al 19% fino a circa 1.300 euro l’anno

Con lui Donatella Ussorio de l’Aquila, dalla beneventana Alessia Pica, rispettivamente Vicepresidente e segretario, Irene Pontarelli, di Isernia, con il ruolo di Tesoriere, e il romano Valerio De Lorenzo, consigliere

Ti potrebbero interessare

Secondo la Cassazione, la lesione psicologica cronica successiva a un intervento chirurgico mal riuscito, se accertata clinicamente, va ad aumentare la quota di danno biologico risarcibil: non scatta la personalizzazione consentita dal danno morale

Nell'ordinanza n. 5922/2024 la Cassazione ricorda le regole di riparto dell'onere probatorio qualora un soggetto invochi il risarcimento del danno da errore medico in ragione di un rapporto di natura contrattuale

La sentenza: assolto militare che rifiutò di indossarla, Matteo Bassetti consulente

I giudici si sono rifatti a una norma del ‘91 secondo la quale il medico in servizio di guardia deve rimanere a disposizione «per effettuare gli interventi domiciliari al livello territoriale che gli saranno richiesti

Ultime News

Eleonora Selvi, Presidente Fondazione Longevitas: Il 90 per cento degli adulti è a rischio di sviluppare il Fuoco di Sant’Antonio. La prevenzione vaccinale è investimento nel futuro sostenibile della nostra società sempre più longeva

Rimosse 5 combinazioni e aggiunte 4 nuove combinazioni di patogeni resistenti agli antibiotici

Giodice: “Quella che vivono quotidianamente le persone affette da Esofagite Eosinofila o altre patologie gastrointestinali eosinofile è una vera e propria odissea, alla ricerca di cure, ricerca e sostegno che faticano ad arrivare da parte delle Istit

A base di 17-Ohpc, sono usati anche per prevenire l'aborto